Complesso polifunzionale sopra il Foro Romano ad Oderzo, TV (1981-87)
Prima di avviare i lavori del complesso adibito ad attività commerciali, residenziali e ad uffici compreso tra via Roma e via Mazzini, nel centro di Oderzo, l’area è stata esplorata con saggi di scavo da parte della Soprintendenza archeologica del Veneto. Nel corso di tali saggi, condotti tra il Settembre e l’Ottobre del 1983, sono venuti alla luce lacerti di pavimentazioni a mosaico, ad opus signinum, a tassellato in cotto ed un tratto di lastricato in lastre di trachite di notevoli dimensioni. L’entità dei risultati dei saggi ha condotto ad uno scavo sistematico che ha messo in luce due zone: una monumentale, nel settore nord-est ed una residenziale in quello sud-ovest. In primo luogo è stato portato alla luce il grande lastricato costruito in trachite dei Colli Euganei identificabile con il foro dell’antica Opitergium. Sul margine occidentale sono , invece, stati messi in luce i resti delle fondazioni di tre lati di un edificio costituenti la Basilica. La zona occupata dalle abitazioni è nettamente separata dall’area pubblica monumentale e sono stati rinvenuti due complessi abitativi distinti, che presentano orientamenti diversi.
In seguito agli scavi il complesso è stato riprogettato con l’assistenza della Soprintendenza Archeologica per il Veneto e del Ministro per i Beni culturali ed ambientali, mantenendo, nei limiti del possibile, il posizionamento dei corpi di fabbrica previsti dal piano di recupero. Alla zona dei reperti è stata data la configurazione di un’area archeologica al coperto, con percorsi di collegamento su due livelli. Parte dei mosaici sono leggibili anche da un terzo livello. I tre nuclei, della basilica, del foro, dei mosaici, sono delimitati da muri in calcestruzzo a pigmentazione violacea che ricordano la pozzolana e trattati in superficie con un cannettato che riflette la luce in modo multiforme.
L’impianto del complesso ricorda l’articolazione di una cittadella con la grande porta Sud (principalis dextra) e la porta Nord (principalis sinistra).
I due portali degli androni, liberi su tre livelli, segnalano gli accessi principali, danno trasparenza agli edifici ed invitano a guardare oltre, sulla piazza della cittadella. La pianta di quanto restava delle sottofondazioni antiche della zona monumentale è stata riportata in superficie come disegno sulla pavimentazione della nuova piazza. Gli edifici formano, con il loro impianto, uno spazio che ha un affaccio sul foro, uno sui mosaici ed uno sulla basilica.